06/02/2023

Approfittiamo della Giornata Mondiale contro la mutilazione genitale femminile per rispondere a domande che riguardano l’infibulazione femminile.

Cos’è la mutilazione genitale femminile?

La mutilazione genitale femminile (MGF) è una pratica dannosa che ha colpito milioni di donne e ragazze in tutto il mondo. La pratica prevede la rimozione parziale o completa dei genitali esterni per motivi non medici e viene spesso eseguita senza anestesia o in condizioni antigeniche.

Le mutilazioni genitali femminili sono un problema diffuso, con circa 200 milioni di ragazze e donne che hanno subito la procedura in 30 Paesi. Nonostante gli sforzi di varie organizzazioni per eliminare tale barbara pratica, questa rimane profondamente radicata in alcune culture dell’Africa tra cui Somalia ed Eritrea oltre che in alcune parti del Medio Oriente ed è spesso considerata un rito di passaggio all’età adulta.

Si può utilizzare il preservativo se la donna ha subito la mutilazione dei genitali femminili?

Se hai rapporti sessuali con una donna che ha subito infibulazione, devi sapere che è importante utilizzare il preservativo per prevenire la trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili e la gravidanza non pianificata.
Nonostante vi sia la convinzione che l’infibulazione (o mutilazione genitale femminile) può limitare la capacità di trasmettere o contrarre determinate malattie a trasmissione sessuale, questo non offre alcuna protezione contro tutte le malattie a trasmissione sessuale.

Quali sono le ragioni principali della mutilazione genitale femminile?

Per capire l’inutile scopo di questa pratica disumana, dobbiamo prendere in considerazione alcune false credenze e tradizioni popolari dell’ Africa, e alcune zone del Medio oriente.

L’infibulazione delle giovani donne rappresenta un sigillo di castità e purezza che serve a “dimostrare” al futuro marito che la donna è “intatta” attraverso la privazione del piacere. Quindi, una pratica culturale profondamente radicata in alcune comunità e viene spesso eseguita come un modo per garantire la verginità di una donna e sopprimere i suoi desideri sessuali. La pratica è anche considerata un modo per garantire che le donne siano sposabili, poiché alcune culture ritengono che una donna non tagliata sia impura o non sposabile

Quanti tipi di mutilazione genitale femminile conosciamo?

Le Mutilazioni genitali femminili sono classificate in quattro tipi, in base all’estensione della procedura:
Tipo I: Clitoridectomia che riguarda la rimozione parziale o completa del clitoride
Tipo II: Escissione  rimozione parziale o completa del clitoride e delle piccole labbra
Tipo III: Infibulazione  restringimento dell’apertura vaginale creando un sigillo, formato tagliando e riposizionando le piccole labbra o le grandi labbra
Tipo IV  altre procedure dannose per i genitali femminili, tra cui puntura, piercing, incisione, raschiamento e cauterizzazione.

Qual è l’impatto delle mutilazioni genitali femminili

Le conseguenze fisiche della Mutilazioni genitali delle donne sono gravi e le più comuni sono:
– sanguinamento,
– infezione e complicanze durante il parto
– incontinenza urinaria
– dolori cronici

La procedura può anche provocare la formazione di tessuto cicatriziale, che può causare rapporti dolorosi e aumentare il rischio di disfunzione sessuale.
L’impatto psicologico ed emotivo è devastante, una donna che ha subito infibulazione è soggetta a sentimenti di vergogna, ansia e depressione, perdita di autostima e un senso di isolamento.

Quali sono le iniziative a livello mondiale che aiutano e stengono le donne vittime della mutilazione genitale femminile?

Campagne di sensibilizzazione “Tolleranza Zero”: Organizzazioni a livello mondiale che stanno conducendo campagne di sensibilizzazione per informare la popolazione sui rischi e sui danni fisici e psicologici.

Legislazione: molti Paesi hanno introdotto leggi per vietare la FGM e punire coloro che la praticano.

Educazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica: Attivisti ed enti che stanno lavorando per integrare l’educazione sulla FGM nei programmi scolastici, per sensibilizzare le giovani generazioni sui pericoli di questa pratica.

Sostegno alle vittime: molte organizzazioni forniscono sostegno psicologico, medico e legale alle donne che hanno subito tale pratica, per aiutarle a superare i danni psicologici e fisici e a ottenere giustizia.